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carnevale di veneri

 

 

 

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 il carnevale venerese

Il borgo di Veneri, ritenuto dagli storici di epoca romana, ha preso probabilmente origine da un vecchio castello, Castrum Veneris, di cui oggi non esiste più alcuna traccia; nelle sue vicinanze era stato eretto un tempio gentilesco, in onore della dea Venere, dal quale sembra esser derivata l'origine dell'attuale nome del paese. 

Le notizie storiche sono riferite soprattutto ad alcuni edifici, sia pubblici che privati, che tuttora sono facilmente identificabili. Il primo di questi, provenendo dalla borgata di Alberghi e dirigendosi verso Veneri, è il famoso ponte di Squarciabocconi (foto 1), che collega le due rive del fiume Pescia, detto Pescia di Collodi per non confonderlo con quello che invece attraversa la città omonima.          

Questo ponte segnò i confini dello stato nel corso del XIV secolo; qui nel 1530 si accamparono le truppe imperiali al comando del principe d'Orange, impedendo così al Ferrucci di raggiungere Firenze, per liberarla dall'assedio, e costringendolo a dirigersi verso Veneri, Collodi e la montagna pistoiese.

Due decenni dopo, nel 1554, qui si verificò lo scontro tra la cavalleria francese, guidata da Piero Strozzi, e quella del marchese di Marignano, agli ordini del granduca Cosimo I, durante la guerra tra Firenze e Siena; scontro che terminò con la sconfitta del secondo e permise così il passaggio per la Valdinievole a Piero Strozzi.

Proseguendo per Veneri, non molto distante dal ponte di Squarciabocconi, incontriamo Portici, una borgata che ha preso il nome dalla bella villa con oratorio, tuttoggi esistente, ritenuta erroneamente di Castruccio Antelminelli (foto 2). Essa invece fu fatta costruire nel secolo XVII da Lodovico dei Portici di Lucca, secondo il Biagi con una somma lasciata dalla moglie Lucrezia Cassandra a tale scopo.

Dall'opera "La Valdinievole illustrata" di Giuseppe Ansaldi si ricava un piacevole aneddoto che riguarda questa villa; la leggenda, infatti, come già detto, vorrebbe far risalire la sua costruzione all'insigne Duca Castruccio Antelminelli. L'Ansaldi così scrive: "... a dar retta a costoro, non v'è castello nel Lucchese, per piccolo che sia, il quale non vanti una villa di Castruccio: in verità ci fanno ridere a fare di quest'insigne capitano un bel tempone e un villeggiatore per eccellenza ! ".

L'altra opera degna di interesse artistico è la Chiesa dedicata ai SS. Quirico e Giuditta, che anticamente risultava essere tributaria della pieve di S. Piero in Campo. Completamente rimodernata nel 1813, ha così perso quasi del tutto le sue antiche caratteristiche. L'interno è ricco di lavorazioni marmoree di qualche pregio, in particolare gli altari laterali. L'opera più preziosa ivi custodita è senza dubbio la "Madonna col Bambino" (foto 3) avvicinabile alle produzioni di Angelo Puccinelli (XIV secolo). La Vergine è inserita in una cornice tripartita in alto da tre archetti, mentre nella zona inferiore, ad uso di predella, è collocata una tavola rettangolare con motivo intagliato e dipinto; ai suoi lati sono collocate Santa Chiara e Santa Apollonia.                                                        

Oggi Veneri (foto 4) sta conoscendo una discreta crescita demografica, soprattutto intorno al nucleo centrale che si è sviluppato nei dintorni della Chiesa. Dal punto di vista economico-produttivo, a fronte di un calo progressivo delle attività legate all’agricoltura e, soprattutto, alla floricoltura, si sta sviluppando sempre più un contesto basato su piccole attività artigianali. 

    

 

 

 

 

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foto 1 - il ponte di Squarciabocconi

 

 

 

 

foto 2 - villa Portici

 

 

 

foto 3 - Madonna col Bambino

 

foto 4 - il paese di Veneri